Uno degli aggettivi più ricorrenti dei nostri tempi, impiegato massicciamente dai mass media, trasversale a ogni ceto sociale e usato indiscriminatamente nelle più svariate circostanze è: incredibile! Ossia: Non ci credo!

Esso è talmente pervasivo che, nel leggere la frase precedente, ai più sarà venuto spontaneo pensarlo, non è vero?

Spesso ci raccontano di vacanze in luoghi incredibili, di esperienze, di libri, di sapori, di spettacoli, di profumi, di panorami tutti sempre inesorabilmente, pervicacemente,  ostinatamente   in-cre-di-bi-li.

Non si tratta di una locuzione linguistica locale o mediterranea. Nei nostri frequenti viaggi attorno al mondo, invece, a contatto con persone di ogni cultura e provenienza, sentiamo ripetere l’inesorabile aggettivo pronunciato in ogni lingua conosciuta. Sembra quindi che al mondo d’oggi NON si creda più a ciò che si percepisce realmente. 

Al contrario la scienza, fisica meccanicistica – newtoniana in primis, per secoli ci aveva  educato a credere unicamente ai nostri  cinque sensi e a null’altro, rigettando  così ogni fenomeno che non fosse percepibile attraverso di essi.

Che cosa ha determinato un capovolgimento così radicale? E come è potuto accadere?

Le ragioni sono da ricercare ancora una volta nella complessità dell’animo umano che  rimane ancorato a pulsioni ancestrali, desideri e paure di sempre, mentre contemporaneamente vive in un mondo ipercinetico, ipertecnologico e sempre più nevrotico.

Questo produce stimoli  frenetici cui far seguire – come postulato dall’intramontabile marketing – interesse, desiderio e infine il concupito acquisto.                                                                   Ancora una volta la civiltà dei consumi? Così semplice e un po’ scontato?

Sì e no, come vedremo.

Nel mondo descritto, l’essere umano vive in continuazione esperienze di alcune delle quali è consapevole, in cui almeno inizialmente crede e di cui serba il ricordo. Si tratta di esperienze concrete quindi pienamente credibili, che vorrebbe condividere con altri. La pulsione sottostante questo desiderio è: “poiché mi è accaduto qualcosa d’interessante, merito la tua attenzione ”.

Sappiamo che attenzione è la punta di un iceberg i cui strati sottostanti sono interesse, stima, ammirazione, amicizia e infine amore. Si tratta quindi di un’inconsapevole richiesta d’amore. Non a caso, infatti, il marketing vi fa leva.

Che accade però all’altro essere umano, destinatario di questa richiesta e anch’egli immerso nella frenesia del mondo vibrante di stimoli? Come vive la richiesta d’attenzione – amore quando anch’egli ne è inconsapevolmente assetato?

Fatalmente subissato dagli stessi stimoli sensoriali, quanta attenzione potrà dedicare a chi gliel’ha chiesta? Poca, molto poca!

Ecco allora che iI richiedente,  estrae dal cappello un  aggettivo-coniglio dal  nome magicamente evocativo.
L’aggettivo: “INCREDIBILE”, come se usandolo creasse maggiore attenzione.                                                                 Ed è così che, da moltissimo tempo ormai, dal cappello di tutti gli umani si estrae l’onnipresente consunto, aggettivo il cui impatto sociale, a causa dell’abuso, si è ormai affievolito.

Ciò che persiste, invece, è la ricaduta su ciascuno. Ossia, ci è stato ripetuto così tante volte che ogni percezione è  in-cre-di-bi-le che abbiamo finito con non credere più neppure alle esperienze più belle che la vita ci offre.

Contradditoriamente, in mezzo a tutto questo non credere si è dato ascolto e infine si é creduto alle cassandre che ci esortavano a NON credere a nulla.

Ed è qui che s’intravvede un barlume di speranza per l’umanità: se ha creduto alle cassandre, ha dimostrato di saper preservare, nonostante tutto, quella capacità innata e allora potrà tornare a credere -se non a tutto – almeno alle proprie percezioni.

Questo è ciò che gli operatori di JoyTouch chiedono di fare a coloro che hanno ricevuto un trattamento e che hanno sperimentato rapide guarigioni e incremento di benessere di portata straordinaria.

Le numerosissime attestazioni di apprezzamento e di gratitudine che ricevono ne sono la concreta testimonianza. Come questa:   

(Silvia aveva avuto uno strappo al braccio datole da un cavallo, non riusciva a muoverlo da 4 giorni e commenta il trattamento di Joytouch.)

Calore al braccio durante il tocco e sensazione di fresco finale. Un formicolio alla mano come se scaricassi qualcosa. Un cerchio alla testa, visione del mare, di una cascata d’acqua azzurra con grande sensazione di relax. Difficoltà a respirare col tocco alla pancia e gola, poi benessere ovunque. Il dolore al braccio sinistro è passato e ora riesco a muoverlo.

E come quest’altra:

Da molto tempo soffrivo di bruciori allo stomaco per una gastrite che mi tormentava periodicamente, anche il 6 febbraio 2011 sera in cui Alberto donava il Joy touch  ne ero attanagliato. Quella sera assistevo insieme ad altre persone, eravamo seduti tutti in cerchio; io  avevo la curiosità’ di un bimbo, ero aperto a qualsiasi cosa mi potesse  arrivare senza attendermi nulla.                                                                    

Via via che le tre persone  cui Alberto donava Joy touch si susseguivano, mi  sentivo  avvolto da una dolce e fresca brezza  e avevo la sensazione di galleggiare. Parlando piano per non disturbare, mi rivolgo alle persone che mi sedevano vicino chiedendo loro se percepivano questa brezza, con mio stupore loro confermavano. Questa sensazione mi ha accompagnato anche a casa e con mia profonda gioia non avevo più bruciori allo stomaco ( anche ora mentre scrivo, 1/3 /2011 non ho più bruciori allo stomaco) voglio condividere questo con voi e ringraziare  pubblicamente  Alberto per questo dono. Daniele  Pisa

Testimonianze come queste mostrano che “credendo fermamente in ciò che si percepisce”       i benefici ricevuti permangono …

Ecco infine spiegato perché In JoyTouch è spesso usato un neologismo divertente e utile ad aggirare aggettivi-conigli e cassandre: per quanto inusuale, piacevolmente sconvolgente, inaspettata, sorprendente, meravigliosa, sia stata e continui ad essere l’esperienza vissuta sia da chi riceve sia da chi opera, essa è definita “normalmente-straordinaria” e quindi credibile.

  E’ un invito a sperimentare la
“Normale Straordinarietà di Joytouch”,  alla quale tu possa credere incondizionatamente … per sempre, affinché i benefici ottenuti  diventino la tua normalità! 

0 Comments

*Enter your name

*The entered E-mail is invalid.

*2 characters minimum.

imagevideolink

Do not change these fields following